Nella strada del liberty a Napoli, in via del Parco Margherita, un progetto di recupero degli esterni di un villino privato è stato lo spunto per un attento studio sui materiali compatibili con le caratteristiche del supporto murario e con l'ambiente.
Il progetto di recupero e restauro ha coinvolto tutti gli esterni, ricostruendo praticamente ex-novo le facciate con materiali non convenzionali, naturali, e in assenza di cemento.
Per l'intervento, vista la disomogeneità della muratura, le pareti a sorpresa si sono rivelate un misto di tufo, mattoni, legno, ferro, è stato utilizzato come intonaco, la canapa, un materiale che oltre alle note caratteristiche isolanti, sia termiche che acustiche, crea per composizione, una maglia capace di legare superfici eterogenee come è capitato in questo caso.
Le decorazioni a listelli di legno di una volta, sono state riprodotte in Eps, e legate all'intonaco.
Come finitura è stata usata una miscela di inerti selezionati legati da calce idraulica di natura pozzolanica, lavorata a fratazzo sottilmente fruvida e vellutata.
I colori murali sono colori minerali ai silicati di potassio della Keim, con grandi resistenze ai raggi UV.
La cura del degrado è partita in profondità con tanti altri piccoli accorgimenti. Le tettoie posticce in tegole e legno sono state sostituite con lastre di lavagna su esili supporti in ferro, come spesso ritrova nella tradizione napoletana.
Purtroppo la parte basamentale non facendo parte dell'immobile è rimasta fatiscente.
In fase di ricostruzione sono state ancorate delle piastre di supporto annegate nella muratura su cui sono state fissate le tende a braccio che elegantemente completano la facciata.
Il lavoro, grazie al team affiatato, si è concluso in soli tre mesi, nonostante le sperimentazioni con nuovi materiali,
le difficoltà inaspettate del supporto murario sopraggiunte nel corso dei lavori.
I materiali utilizzati sono stati lavorati con la sapienza e il sapore del costruire di un tempo e per durare nel tempo, e nel rispetto dell'ambiente.