Affronto il mio lavoro pensando che spazio, luce, materia, trovano il giusto equilibrio fondendo razionalità e creatività.
Dall’interior design fino al disegno degli oggetti di arredo, è questo il mio mondo.
Apro cassetti della memoria, recuperando la storia dei luoghi e riscoprendo nel paesaggio naturale o in quello urbano, segni che valorizzano ogni progetto.
Nel restauro, così come in una nuova realizzazione, non ci si limita mai a ripristinare le condizioni originarie ma si reinterpretano spazi per renderli attuali e funzionali a nuove necessità.
Il passato non va mai disperso, ma riscoperto e aggiornato. Come nei ricordi, la mente seleziona soltanto alcuni elementi del vissuto, lasciando che il rimosso riaffiori spontaneamente quando è necessario.
Sono i desideri a renderci vivi. I vincoli planimetrici e i limiti strutturali possono imporre scelte precise, ma il progetto deve considerare bisogni e aspettative, stili di vita, routine, lavoro e tempo libero, senza rinunciare alla sfida visionaria della casa sognata.
Amo prendermi cura del tutto. Quello che conta è lavorare sull'armonia, la prospettiva, l'accostamento di colori e la ricerca della funzionalità. Il progetto dello spazio dev’essere perseguibile nella sua globalità.